tag:blogger.com,1999:blog-81562830153211326062024-03-06T04:04:26.254+01:00A.D.athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comBlogger179125tag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-597205965415177132012-02-15T16:56:00.004+01:002012-02-22T12:28:21.545+01:00Mostra degli Articoli di giornale sugli Ultras del Toro al TC Borgo Vittoria, dal 25 febbraio - RIMANDATA -<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwPnJSlMdZX35nyua9uiwc7xaJa5B6Ifu8VoYzAsYvLzlzwtC8YX52sJlI1ga8M-rWybLpkt2nh5T3KmR3t7QHIO3w4OaVAsabvxUC2exFYZrQADh-efXwzgkr6hHdN6dWUnN3Yy39SJni/s1600/volantino.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 283px; DISPLAY: block; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5709391947693034978" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwPnJSlMdZX35nyua9uiwc7xaJa5B6Ifu8VoYzAsYvLzlzwtC8YX52sJlI1ga8M-rWybLpkt2nh5T3KmR3t7QHIO3w4OaVAsabvxUC2exFYZrQADh-efXwzgkr6hHdN6dWUnN3Yy39SJni/s400/volantino.jpg" /></a> RIMANDATA - A DATA DA DESTINARSI<br /><br /><br /><div></div>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-2025395369140715962012-01-24T12:19:00.001+01:002012-01-24T12:20:48.020+01:00Bologna-Parma: identificati 41 senza tesseraHanno tentato di accedere al settore ospiti dello stadio Dall’Ara, per assistere a Bologna-Parma, senza la necessaria tessera del tifoso. I sostenitori gialloblù, in tutto una quarantina, sono stati identificati e respinti ieri pomeriggio dalla polizia di Bologna, che avvierà accertamenti anche sugli esercenti che hanno venduto i biglietti in maniera irregolare.<br />I tifosi bloccati dagli agenti prima della partita sono stati in tutto 41, 38 dei quali in possesso del biglietto: 37 lo avevano acquistato in ricevitorie di Parma e provincia, uno l'aveva comprato on-line in una ricevitoria di Trento. Gli altri tre tifosi fermati erano invece senza biglietto, oltre che sprovvisti della tessera. L’intero gruppo è stato accompagnato alle rispettive auto, che sono state poi scortate fino al casello autostradale della A1, in direzione Parma. La Digos, precisa la Questura, farà ulteriori accertamenti sulle ricevitorie, che avrebbero emesso i biglietti per la partita senza richiedere agli acquirenti la tessera del tifoso.<br /><em>ANSA, 23 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-86698226772990103752012-01-24T12:18:00.000+01:002012-01-24T12:19:30.994+01:00Veronesi da censura: insulti a tifoso della Juve Stabia morto in estateLa solita accoglienza ‘particolare’ per le tifoserie del Sud da parte del pubblico di Verona. Al Bentegodi non sono mancati attimi di tensione durante e dopo Verona-Juve Stabia conclusasi 2-0 per la squadra di Mandorlini.<br />La prima volta a Verona per i circa duecento stabiesi non è certo da ricordare al di là del risultato finale.<br />Gli ultrà scaligeri hanno beccato e rivolti i soliti cori razzisti all’indirizzo dei sostenitori delle Vespe. “Sporchi terroni, voi siete sporchi terroni”, questo uno dei cori ripetuto nel corso della partita del Bentegodi.<br />Inciviltà e meschinità perchè, ad un certo punto, gli ultras del Verona hanno intonato delle frasi offensive anche nei confronti di Nino Martinelli, un giovane tifoso della Juve Stabia che ha perso la vita l’estate scorsa per un incidente stradale.<br />Un tifoso che viene ricordato dagli ultras stabiesi in ogni gara della Juve Stabia e la cui memoria, ieri, è stata infangata da un manipolo di sconsiderati che col calcio hanno poco da spartire.<br />Che l’accoglienza al Bentegodi non sarebbe stata tutta rose e fiori lo si immaginava. Dopo la partita i tifosi della Juve Stabia sono rimasti nel loro settore mentre volavano pietre e qualche petardo da parte dei veronesi.<br />Nel corso dell’intervallo, invece, un tifoso stabiese residente a Parma è stato fermato perchè ha fatto esplodere un petardo. Tensione dopo il fischio finale perchè una fazione di ultras veronesi ha presidiato l’uscita del settore ospiti. Gli agenti della Polizia, in assetto antisommossa, hanno fatto da scudo ai tifosi stabiesi che, nel frattempo, avevano raggiunto il parcheggio. Solo più tardi gli stessi, scortati dalle volanti, sono riusciti a lasciare il piazzale del Bentegodi imboccando l’autostrada per fare ritorno a Castellammare.<br />Tra Juve Stabia e Verona non c’erano precedenti tali da lasciar pensare ad un comportamento così acceso nei confronti della tifoseria stabiese, che sino ad ora, si è contraddistinta per la grande civiltà su tutti i campi d’Italia. Anzi, nella gara d’andata al Menti, i veronesi furono protagonisti di una rissa al termine della partita in cui ebbero la peggio diversi ragazzini di Castellammare.<br /><br /><em>ReSport, 23 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-854260296471269862012-01-24T12:14:00.000+01:002012-01-24T12:16:07.019+01:00Addio tessera del tifoso, Ecco quello che succederà<p>Finalmente una buona notizia: al Viminale stanno pensando a novità importanti per la prossima stagione e dopo aver incontrato i club di B, presto incontreranno anche quelli di A. Non ci sarà più la tessera del tifoso (ora sono oltre 800.000) come è adesso, che per molti, e non a torto, era diventata la tessera del Viminale, e qualche club l'aveva fatta diventare anche la tessera-business (ma una sentenza del Consiglio di Stato ha dato loro torto). Non si chiamerà più tessera del tifoso, e non sarà più abbinata agli abbonamenti, cosa che aveva suscitato non poche proteste. Si sta studiando qualcosa per regolamentare le trasferte (dove ormai vanno in pochi) e soprattutto si vuole fare in modo che ci siano maggiore trasparenza e minori disagi per i tifosi (perbene), a volte costretti ad autentiche peripezie per andare allo stadio. </p><br /><p>E' soddisfatto, almeno in parte, l'avvocato romano Lorenzo Contucci, difensore (anche) di molti tifosi: "Ma adesso bisogna abolire anche l'articolo 9 della legge Amato. E' assurdo che impedisca ad un tifoso di avere la tessera se ha avuto delle condanne da stadio, anche nel lontano passato. Lo stesso Osservatorio del Viminale ha detto che va abolito. Sarebbe un ulteriore successo, dopo quello sulla privacy e quello del business...". </p><br /><p>E' assurdo che in curva si possano trovare pluripregiudicati per rapina (ci sono, come no) e non abbia diritti ad avere il biglietto, o la tessera, chi magari ha acceso un fumogeno cinque anni fa. Il ministro Annamaria Cancellieri si è insediata da poco ma ha preso a cuore il problema. Tra l'altro, è una tifosa di calcio. Per essere più precisi, è tifosa della Roma e suo figlio, come dirigente UniCredit, ha avuto un ruolo importante nel passaggio del club dai Sensi agli americani. Nuovo ministro e nuovo anche nuovo responsabile dell'Osservatorio. E' Roberto Sgalla, che già conosce bene il mondo del calcio: "Il tifoso deve percepire lo stadio come un luogo sicuro, dove si va con gli amici per godersi la partita e non si rischia nulla. Noi stiamo lavorando per arrivare a questo". Presto verranno rivelati i dati del girone d'andata: sono tutti estremamente positivi. Meno incidenti, meno feriti, meno arresti e denunce.</p><br /><p>Risparmio di uomini, mezzi e lacrimogeni. Un passo avanti notevole, anche se ancora molto deve essere fatto. Dal 2007-'08 anche in Italia ci sono gli steward: ne vengono impiegati circa 190.000 in una stagione. Il decreto dell'ex ministro Maroni del 28 luglio 2011 dà maggiori poteri agli steward: potranno anche perquisire gli spettatori con la tecnica del pat-down, già in uso negli areoporti. Ma queste norme non sono ancora in vigore, il Viminale sta mettendo a punto in questi giorni il regolamento. L'obiettivo, come all'estero, è arrivare a stadi dove non si vedono più poliziotti, dove non ci sono barriere. Dove si assiste alla partita in piena sicurezza. Ma non facciamo, per favore, i soliti paragoni (impossibili) col sistema inglese. La verità è che in Inghilterra non ci sono più incidenti negli stadi ma fuori sì, anche se molto sovente vengono nascosti all'opinione pubblica. </p><br /><p>La verità è che in Inghilterra è stato messo a punto, dopo l'Heysel, un sistema repressivo durissimo e, alzando i prezzi dei biglietti, i tifosi meno abbienti sono stati tenuti lontani dagli stadi (che peraltro sono pieni). In Inghilterra gli impianti sono di proprietà dei club che possono anche stabilire di escludere a vita (sì, avete letto bene: a vita...) chi supera una mini-barriera e invade il campo magari solo per esultare, non per picchiare l'arbitro. In Italia sarebbe possibile? No, per fortuna. Guardiamo in casa nostra, senza ispirarci a un modo di vivere, una mentalità e una legislazione che non ci appartengono. Gli stadi italiani devono essere proprietà dei club ma la legge giace da un paio d'anni alla settima commissione cultura e sport della Camera. Una vergogna per i nostri politici: eppure si ricordano di mandare l'auto blu a ritirare i biglietti (gratuiti, ovviamente) per la tribuna vip... La Juventus ha uno stadio di proprietà, e lì i tifosi si sentono a casa: nessuno d'altronde si sogna di distruggere i bagni a casa propria. Questa è la strada. </p><br /><p>Bisogna riportare anche il folclore, l'allegria negli stadi: dove sono finite le bandiere? Gli striscioni allegri, goliardici? Il calcio è anche sfottò. Se davvero è finita l'emergenza, allora riapriamo le porte anche al tifo, ricordandoci che ultrà non vuole dire teppista, ma solo un modo di ragionare e amare la propria squadra. Fra gli ultrà ci sono delinquenti come ci sono fra i giornalisti e i poliziotti (di recente alcuni sono stati rinviati a giudizio perché hanno pestato un tifoso..), ma i delinquenti, di qualsiasi genere siano, vanno messi in condizione di non nuocere. La caccia all'ultrà, la repressione, deve finire.</p><em>La Repubblica, 23 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-45895049440231216132012-01-20T00:02:00.001+01:002012-01-20T00:02:56.070+01:00Ferito a San Siro durante il controllo della polizia, grave tifoso del GenoaUn tifoso del Genoa si trova ricoverato all'ospedale in gravi condizioni, a Milano, al seguito di uno scontro con un agente di polizia, durante una colluttazione avvenuta mentre il giovane dava in escandescenze contro i poliziotti. Il tifoso è attualmente ricoverato al Policlinico in prognosi riservata.<br /><br />Il giovane rimasto ferito si chiama Massimo M., e ha 38 anni. È stato trasportato dal 118 in codice rosso e al momento le sue condizioni, gravi al momento del soccorso, non sono note. Secondo la ricostruzione dell'accaduto fornita dalla questura il tifoso ha battuto la testa durante una colluttazione con un agente di Polizia che cercava di riportarlo alla calma durante un controllo.<br /><br />Stando alla ricostruzione fornita dalla polizia tutto sarebbe avvenuto intorno alle 20.15 al varco 9 dello stadio. Secondo quanto fa sapere la Questura, l'uomo si sarebbe presentato ubriaco al cancello di San Siro, dove si è svolta la partita Inter-Genoa di Coppa Italia, e ha rifiutato l'identificazione da parte degli agenti della mobile. Accompagnato al posto di polizia, ha dato in escandescenze ed è caduto a terra insieme all'agente che lo stava trattenendo. Il 39enne ha battuto la testa ed è stato quindi portato in ospedale.<br /><br /><span style="font-style: italic;">La Stampa, 19 gennaio</span>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-80171425187711694312012-01-17T12:44:00.000+01:002012-01-17T12:45:43.581+01:00Pescara-Verona: scontri tra ultras vicino allo stadio AdriaticoUn’ora prima dell’inizio della gara Pescara-Verona ci sono stati degli scontri tra gruppi isolati di ultras delle due squadre – circa settanta persone complessivamente -, venuti a contatto in una zona poco distante dallo stadio Adriatico, all’incrocio tra viale Marconi e viale della Pineta.<br />Il pronto intervento delle forze dell’ordine ha riportato rapidamente la calma.<br />I tifosi della formazione ospite (circa 800) sono stati poi accompagnati all’interno dello stadio nel settore curva sud. <br /><em>Blitz Quotidiano, 17 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-46041843625515074042012-01-17T12:43:00.000+01:002012-01-17T12:44:34.047+01:00Fiorentina contestata. Rossi: «Ci aspettano lacrime e sangue»Annunciata come la partita della possibile svolta, è piuttosto finita con la curva in rivolta. Le rime più ripetute sono però quelle dei cori ultras, esplosi ancora prima del k.o. acquisito: «Per vincere bisogna spendere», primo riferimento all’operato del club. Poi i cori contro la squadra all’uscita dal campo: «Rispettate la nostra maglia», «C’avete rotto…», «Fate ridere».<br />Undici camionette tra polizia e carabinieri, e una schiera di almeno cinquanta agenti controllano la situazione: la prima fila di steward dentro lo stadio, poi i caschi blu oltre i cancelli, come riporta La Gazzetta dello Sport. Quando Andrea Della Valle metterà piede fuori (alle 18.45) la rabbia è altrove, i tifosi sono già andati via. ADV (amareggiatissimo) spiega: «Mi auguro che la partita sia solo un incidente di percorso, pensiamo a rimboccarci le maniche e ripartire. La situazione è delicata, capisco la delusione della gente, Firenze non merita questo: le contestazioni civili le accetto, per le altre cose ne riparliamo tra un mese. Mercato? Sappiamo che si deve intervenire».<br />Intanto Rossi si esponeva: «Chiedo scusa, la colpa è mia, evidentemente non ho preparato bene la partita o non ne ho fatto capire l’importanza. Dobbiamo essere consapevoli che sarà un campionato lacrime e sangue. Mi aspettavo di più dai giocatori migliori, ma sono sempre io il responsabile del loro rendimento». Capitolo a parte per Cerci: insulti a lui e alla fidanzata internauta (in un coro si faceva riferimento ad avvistamenti nelle vetrine di Amsterdam) prima ancora che l’esterno entrasse in campo. <br /><em>La Gazzetta dello Sport, 16 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-9368650586966783412012-01-17T12:41:00.001+01:002012-01-17T12:42:37.483+01:00Milan, l' ira dei tifosi «traslocati»<p>Il derby si avvicina. Le due curve preparano cori e coreografie. Diavolo contro Biscione, bauscia contro casciavìt . Oltre ai tanti delusi che non riusciranno a varcare il tornello, c' è anche un profilo di tifoso rossonero che, pur avendo pagato, non potrà sedersi al suo posto. Quello dell' abbonato in secondo anello verde, curva Nord dello stadio, il settore dedicato agli ultras interisti. Come ogni anno, sarà costretto a errare per il Meazza, sapendo che per la partita più importante, sul suo seggiolino, verrà poggiato l' «infame» cuscinetto rivale, quello nerazzurro. Quando si gioca la stracittadina, infatti, è usanza ormai consueta consentire alle tifoserie organizzate di mantenere il proprio settore anche in trasferta. Niente di nuovo, insomma. Se non fosse che, quest' anno, per i milanisti del secondo anello verde non ci sarà l' abituale «upgrade» al primo o al secondo arancio. Bensì la «retrocessione in piccionaia». Oltre al danno la beffa, al loro posto non ci sarà un semplice tifoso, bensì un ultras. Dei Vikings, dei Boys San, degli Irriducibili, o di altre frange «nemiche». Dalla stagione 2011/2012, infatti, il Milan si è allineato alla politica interista. Così, ora, ogni volta in cui arriverà il derby a San Siro, gli abbonati dei posti riservati agli ultras verranno spediti nel settore ospiti, al terzo anello. Blu se a giocare in casa è l' Inter, verde nel caso del Milan. Gli interessati esprimono «disagio» e «profondo rammarico» in una lettera inviata al Corriere : «Ci avete venduti per quattro soldi» attaccano, lasciando intendere che la società preferisce battere cassa vendendo i posti migliori e lasciando a loro le briciole. «Un gesto inqualificabile nei confronti dei vostri sostenitori più fedeli - concludono -. Già ci fu chi tradì per trenta denari». Dal Milan, la replica è seccata: «Abbiamo specificato fin dall' acquisto dell' abbonamento che quest' anno sarebbe stato così. L' Inter lo fa già da tempo. È una scelta dettata da ragioni logistiche e organizzative. Il terzo verde è infatti vuoto, poiché d' abitudine viene riservato agli ospiti. Inoltre, gli abbonamenti negli altri settori dello stadio non ci consentono di ridistribuire al meglio i sostenitori del secondo verde. Che erano gli stessi - insiste la società - che si lamentavano per gli oggetti scagliati dall' alto dagli interisti, quando li spostavamo in primo verde». Motivazioni che non soddisfano i tifosi (nel settore ci sono anche gruppi organizzati come i Peltasti). Se ne ricorderanno al rinnovo della tessera: «Se rinnovo sarà», minacciano. </p><br /><br /><p>Al momento di abbonarsi, e ricevere dalla banca la tessera Cuore rossonero ( foto ), i milanisti del secondo anello verde hanno scoperto della modifica delle condizioni di spostamento in occasione del derby giocato in casa. Una sorpresa. Il posto in questo settore è costato 200 euro dando il diritto alla visione delle 19 partite casalinghe di Serie A e consentendo di esercitare la prelazione per i match di Champions League.</p><em>Il Corriere della Sera, 13 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-65125834721850378092012-01-17T12:40:00.001+01:002012-01-17T12:40:37.481+01:00"Giustizia per Paolo", tifosi in trasfertaIl gruppo della Curva Nord Ultras Brescia 1911 organizza venerdì una trasferta a Verona in pullman e macchine per partecipare alla terza udienza del processo di Paolo Scaroni, il tifoso ferito gravemente durante gli scontri con la polizia alla stazione di Verona Porta Nuova, avvenuti dopo la partita con l’Hellas del 24 settembre 2005.La partenza è prevista per le ore 7.30 dal piazzale della Festa del Centenario a San Polo, in Via Borgosatollo (area Lunapark). Il costo del pullman è di 10 euro.«Come già durante le prime due udienze - scrivono i tifosi in un comunicato - probabilmente saranno presenti altre tifoserie, quindi ci aspettiamo da parte di ognuno massima responsabilità e un comportamento esemplare». <br /><em>Il Giornale di Brescia, 13 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-39112175537125978412012-01-17T12:39:00.001+01:002012-01-17T12:39:50.184+01:00Calcio violento: botte a giocatori Ebolana, aggredito a pugni presidente TriestinaBotte nel mondo del calcio. Accade a Eboli e a Trieste. Protagonisti gli ultras violenti della squadra salernitana e quelli della squadra di Trieste. Botte dopo la sconfitta per 6-1. Botte, sprangate sui giocatori dell’Ebolitana (la squadra di Eboli, nel salernitano) dopo la sconfitta per 6 a 1 patita durante l’ultima giornata del campionato di Lega Pro seconda divisione. Era ancora in corso l’allenamento allo stadio Dirceu quando sul campo hanno fatto irruzione alcuni ultras che indossavano felpe e cappucci che si sono scagliati contro i loro ex idoli. Due calciatori sono finiti all’ospedale. Il raid è poi proseguito anche all’interno dell’impianto dove sono stati danneggiati la sala stampa e l’infermiera. I carabinieri di Eboli stanno svolgendo indagini per cercare di identificare gli autori dell’aggressione avvenuta ieri pomeriggio.Aggredito il presidente della Triestina. Ieri sera, verso le 21.50, il presidente della Triestina Sergio Aletti è stato aggredito da tre persone davanti alla pizzeria “Al cavallino rosso” in località Villa Opicina, in provincia di Trieste. Aletti ha riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Lo hanno reso noto i carabinieri che riferiscono che Aletti era appena uscito dalla pizzeria assieme a due amici per fumare una sigaretta quando tre persone sono scese da un’automobile di colore scuro. Uno dei tre si è scagliato contro Aletti, sferrandogli svariati pugni al torace mentre gli altri due tenevano bloccati gli amici del presidente i quali non hanno potuto far nulla per fermare l’aggressore. I tre si sono poi dileguati a bordo dell’automobile. La Triestina milita nel campionato di prima divisione della Lega Pro. Negli ultimi giorni i tifosi hanno contestato la società che rischia il fallimento. <br /><em>Il Messaggero, 12 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-83029566056540825632012-01-10T11:37:00.001+01:002012-01-10T11:37:57.060+01:00Atalanta-Milan, tensione e scontri tra tifosi<p>BERGAMO - Momenti di forte tensione allo stadio di Bergamo dove si sta per disputare la partita tra l'Atalanta e il Milan. I tifosi rossoneri sono entrati in contatto con le forze dell'ordine che tentavano di fare da argine con quelli atalantini. Un carabiniere è rimasto contuso a una mano, mentre l'asfalto adiacente allo stadio appare ricoperto da cocci di bottiglie lanciate dalle tifoserie. Le forze dell'ordine sono al lavoro per riportare la calma nello stadio bergamasco e fra i tifosi. </p><br /><p>DISORDINI - A dare la stura ai momentanei disordini è stato l'arrivo di un pullman carico di tifosi rossoneri i quali sono entrati in contatto con le forze dell'ordine che cercavano di tenerli a distanza dalla tifoseria atalantina. Questa circostanza ha fatto salire la tensione e ha provocato lanci di bottiglie e di fumogeni.</p><br /><p>TORNA LA CALMA - A Bergamo è tornata la calma dopo il parapiglia scatenatosi all'arrivo dei tifosi milanisti. Sono stati proprio i sostenitori rossoneri a prendere di mira con lanci di bottiglie le forze dell'ordine, che hanno reagito con una piccola carica. Diversamente da quanto era emerso in un primo momento, nei tafferugli non sono stati coinvolti tifosi atalantini. Un carabiniere ha riportato una lieve contusione alla mano. I milanisti sono ora entrati nel piazzale dell'antistadio, la situazione è tornata alla normalità.</p>Tuttosport, 8 gennaioathleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-37901500468068974972012-01-10T11:34:00.002+01:002012-01-10T11:35:05.160+01:00Aggressione ultrà, la Samp nel caosSputi e insulti ai giocatori, tra i blindati di polizia e carabinieri presenti in forze, tifosi che vengono alle mani tra di loro: questa, dopo due sconfitte consecutive e la discesa al 13º posto in classifica, la ripresa a Bogliasco degli allenamenti della Sampdoria, che stamane saggiamente parte per Bardolino, in ritiro anticipato al centro sportivo di Veronello, in vista della partita di sabato pomeriggio in casa del Padova.Un centinaio di tifosi ostili ha seguito la seduta, dileggiando la squadra, con particolare riguardo per Piovaccari e Accardi; alla fine, mentre lasciavano il centro sportivo, Bentivoglio e Koman sono stati presi a sputi, con l’ungherese che reagiva verbalmente e veniva scortato all’auto dagli uomini della Digos. All’uscita di Palombo, due gruppetti di sostenitori si sono affrontati a spintoni e minacce: i primi insultavano il capitano, i secondi lo difendevano. Dileggiato anche Rossini, «reo» di aver salutato troppo amichevolmente, alla fine della gara di venerdì, il portiere varesino Bressan, suo compagno di squadra un anno fa nel Sassuolo.Applausi solo per Romero, Foggia e Padalino oltre che per Iachini, che si è fermato ad ascoltare i tifosi, promettendo loro per il futuro quel che finora la Sampdoria non ha dato.<br /><br /><em>La Stampa, 10 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-64913435080075102442012-01-10T11:32:00.000+01:002012-01-10T11:34:01.471+01:00La carica dei 500 ultras «Corioni deve lasciare»<p>Brescia. La «prima» in piazza della Loggia è volata via in un soffio, tra slogan scanditi a gran voce e gli immancabili striscioni srotolati per gridare l'ennesimo «no» alla gestione della famiglia Corioni. Gli ultras della «Curva Nord Brescia» hanno voluto inaugurare il loro «anno di lotta», occupando pacificamente la piazza simbolo della città. L'appuntamento era alle 15 in punto. </p><br /><p>MA GIÀ PRIMA che i Macc de le ure suonassero i loro rintocchi, decine di persone hanno invaso la spianata davanti al Comune. Alla fine sono arrivati circa 500 ultras (300 per la Questura), stretti dalle sciarpe e pronti a urlare la rabbia, mai nascosta neppure in curva nord, intonando cori contro i rampolli di casa Corioni. Senza dubbio, a guardare la Loggia cinta dalle bandiere biancoazzurre come mai era capitato nella sua storia, un risultato i tifosi ieri lo hanno raggiunto: farsi vedere da chi al Rigamonti non c'è mai stato e, forse, non ci entrerà mai «con o senza Gino Corioni». E poco importa se nelle due ore passate a discutere sul futuro della società pochi passanti si sono avvicinati alla cerchia degli striscioni. Ma Brescia è anche questa, la città del «vivi e lascia vivere» che a volte, però, suona come «menefreghismo». Certo, c'è stato chi ha buttato l'orecchio per ascoltare le ragioni dei tifosi «incazzati» con il Gino. Qualcuno si è spinto pure fino al limite delle palizzate, per guardare in faccia quegli ultras visti solo per televisione. Ma nessuna pacca sulla spalla per dire: «Bravi, fatevi valere!». Se è vero che gli ultras hanno promesso nuove manifestazioni, è stato altrettanto doloroso misurare il distacco dei bresciani dalle vicende societarie che invece sembrano accendere gli animi di pochi intimi. Così la protesta della Curva Nord Brescia è tutta negli striscioni appiccicati tutto intorno alla Loggia. Dall'appello agli industriali «bresà», perchè diano il loro contributo alla squadra, alle ironie di una campagna «vendite» che ha guardato solo ai bilanci e mai a un «progetto di vivaio» e gli sfottò ai «cugini bergamaschi», con i cori e i saltelli dedicati tutti a Cristiano Doni e alla sua Atalanta.A DIRIGERE l'orchestra dal ventre di un camioncino bardato di bianco e azzurro, è stato il portavoce della Curva Nord Brescia, Enzo Ghidesi. Gli argomenti? Gli stessi scanditi fuori e dentro al Rigamonti. «Contro Corioni fino alla fine». Tanto semplice quanto complicato «liberarsi della famiglia e voltare pagina». «Non siamo in piazza contro l'uomo Corioni, al quale riconosciamo il merito di aver portato a Brescia momenti di grande calcio - ha sottolineato Ghidesi parlando ai «suoi» -. Ma è giusto che si faccia da parte». E giù applausi, con gli gnari della Curva a prendersela con Fabio Corioni, il figlio del presidente: «Ci stanno vendendo i giovani migliori per fare cassa - ha urlato Ghidesi salendo sul predellino -. Si sono accumulati debiti per 45 milioni di euro. Alla faccia di una gestione occulata. E ora che il direttore sportivo Iaconi sta cercando di ridurre questa mostruosa cifra, Fabio e le sue sorelline stanno cercando di restare attaccati al Brescia calcio». Poi Ghidesi è andato oltre, chiedendo all'Ubi banca («Il proprietario ombra del Brescia Calcio» secondo Ghidesi) un impegno «concreto». «Siamo pronti a tutto pur di contrastare la famiglia - ha rilanciato -. Ecco perchè è importante che qualsiasi tifoso scenda in strada per dire basta». Peccato che ieri pomeriggio in piazza ci fossero solo quelli della Nord. Nessuno del gruppo «1911». Ufficialmente perchè non sono stati invitati. Versione però smentita dallo stesso Ghidesi. «La manifestazione era aperta a tutti - ha sottolineato prima di ammainare le bandiere -. Chi ama il Brescia lo difende anche così». Il resto è storia, con le bandiere arrotolate, i fumogeni ad annebbiare la Loggia e gli immancabili «pirli» a girare di mano in mano come calumet della pace, tanto «urlata» quanto difficile. Almeno fino a quando il Brescia sarà di Corioni.</p><em>Brescia oggi, 9 gennaio</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-39533229309361400682012-01-01T20:43:00.003+01:002012-01-01T20:46:58.762+01:00Hockey: ultras picchiano gli avversari, e ora Milano giocherà senza tifosi in trasferta<div style="text-align: justify;" class="content"> Non solo il calcio. C'è anche l'hockey su ghiaccio a far lavorare quelli del Casms, l'osservatorio sulle manifestazioni sportive del ministero dell'Interno, che tra fine dicembre e inizio gennaio ha vietato ai tifosi dell'hockey Milano Rossoblu di andare in trasferta in Alto Adige. Le partite off limits sono tre: una è già stata giocata il giorno di Santo Stefano a Caldaro. Le altre sono contro Bozen (30 dicembre) ed Egna (6 gennaio). Motivo di tutto, l'irruzione di una trentina di ultrà milanesi nello spogliatoio dell'Egna al termine del match dello scorso 18 dicembre all'Agorà di Milano, perso 3-2 dai padroni di casa ai tiri di rigore. Innervositi da un gesto di scherno del portiere avversario Rizzi, gli hooligan del ghiaccio si sono serviti dei bastoni da gioco per rompere i vetri e malmenare giocatori e dirigenti altoatesini. L'accompagnatore Thomas Lazzeri e l'allenatore Rob Wilson, quelli che hanno subito le conseguenze più pesanti, oggi hanno presentato denuncia penale alla Questura di Bolzano. Sull'accaduto sta indagando anche la procura della Federghiaccio che deve fare però i conti con il cattivo operato degli arbitri i quali non si sono accorti di nulla (nel referto non c'è una parola sulla violenza). In attesa delle decisioni del giudice sportivo, il presidente dell'Egna, Ivo Visintin, chiede l'esclusione dal campionato dell'Hockey Milano: "Mi spiace che per pochi idioti debbano pagare tutti ma non vedo alternative". La società rossoblu "nell'esprimere e rinnovare pubblicamente la propria solidarietà all'Hockey Club Egna", in un comunicato ufficiale, ha ribadito "di non aver nulla a che fare sotto alcun profilo con coloro ai quali questi fatti sarebbero imputati". La vicenda è molto strana e la sensazione è che per capirla manchino ancora dei passaggi. Nel frattempo, stasera Milano Rossoblu gioca la sua ultima partita casalinga dell'anno. Dentro il palazzetto, un migliaio di persone. Fuori 300 poliziotti.<br /><br /></div><span style="font-style: italic;">GQ, 28 dicembre</span>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-80129899404524871002012-01-01T20:42:00.000+01:002012-01-01T20:43:32.647+01:00Varese-Verona, 94 "Daspo" a ultras Hellas<p align="LEFT">Il Questore di Varese ha emesso 94 decreti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (i cosiddetti 'Daspo'), di durata variabile da uno a tre anni, a carico di altrettanti tifosi scaligeri per disordini accaduti il 18 dicembre scorso in occasione del posticipo di Serie B Varese-Verona, terminato 0-0. </p><p align="LEFT">Allora erano giunti a Varese oltre 1.300 tifosi del Verona, la maggioranza dei quali tesserati e con regolare tagliando di ingresso allo stadio. </p><p align="LEFT">Tra questi vi era un gruppo 100 tifosi ultrà giunto a Varese senza tagliando di ingresso e nella consapevolezza di non poterlo acquistare in loco. "Dopo essere giunti organizzati nei pressi dell'impianto sportivo - si legge in una nota della Questura - si sono assiepati davanti l'ingresso della curva sud dello stadio con l'unico scopo di tentare di accedere abusivamente all'interno, pressando e spintonando gli stewards e costringendo le forze dell'ordine ad intervenire. </p><p align="LEFT">Tra l'altro, poco prima dell'arrivo a Varese, alcuni di questi tifosi, in autostrada, ad Agrate Brianza, avevano danneggiato un'auto che esponeva una sciarpa della Juve".</p><p align="LEFT"><span style="font-style: italic;">ANSA, 29 dicembre</span><br /></p>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-6169665670489975052012-01-01T20:37:00.002+01:002012-01-01T20:40:56.464+01:00La Legge del Taglione tra gli ultras<span style="font-size: 10pt;">Gli ultras hanno memoria lunga. E gli affronti non finiscono mai in tribunale. Così i fatti dell'agosto 2010, quando fazioni di tifosi del Riccione e del Rimini si scontrarono prima di un'amichevole, si sono ripetuti la vigilia di Natale, quando F. M., 22enni tifoso del Rimini e M. R., 24enne supporter del Riccione, sono venuti alle mani in un locale della Perla. In quel caldo pomeriggio di agosto un ultras biancoazzurro perse un occhio. Nella fredda sera di dicembre un ultras biancorosso ha invece perso un dente.<br /></span> <p><span style="font-size: 10pt;"><strong>La sera del 24 dicembre,</strong> M., attore nella scazzottata dell'agosto 2010, è in un pub di Riccione. Incrocia il suo sguardo un 21enne, che davanti al rivale biancorosso si abbandona in una risata di scherno. Il 21enne parlotta alle spalle con un amico, si capisce che le loro parole si riferiscono a M. L'aria si fa frizzante, improvvisamente davanti a M. si parano due uomini che il giovane dichiara di non aver mai visto, poche parole e una testata violenta in bocca. Il riminese perde un dente, un altro traballa. Gli aggressori scappano.<br /><br /><strong>Trasportato all’ospedale,</strong> viene giudicato guaribile in 15 giorni. La Digos comincia le sue indagini e arriva velocemente all'individuazione del responsabile della testata, M. R., 24 anni, denunciato per lesioni gravi aggravate dai futili motivi. Denuncia anche per un secondo giovane, N.M., 23enne che avrebbe insultato il riminese pur rimanendo estraneo all'aggressione fisica.</span></p><p><span style="font-size: 10pt;"><span style="font-style: italic;">Romagna Noi, 31 dicembre</span><br /></span></p>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-69794376445205344292012-01-01T20:36:00.000+01:002012-01-01T20:37:47.909+01:00Messina & Avellino: tifosi insieme per aiutare gli alluvionatiLe due tifoserie, unite da decenni da una storica amicizia, in occasione delle festività natalizie hanno effettuato una raccolta di denaro da devolvere alle famiglie di Saponara colpite recentemente dall'alluvione.<br /><br />Un gemellaggio sempre più saldo, anche in virtù delle ultime lodevoli iniziative per aiutare chi ha bisogno. “Le tifoserie di Messina ed Avellino – si legge in una nota diramata dagli Ultras giallorossi – unite da decenni da una storica amicizia, in occasione delle festività natalizie hanno effettuato una raccolta di denaro che hanno devoluto alle famiglie di Saponara colpite recentemente dal lutto, nell'ultima alluvione. I ragazzi di Avellino hanno coinvolto tutta la cittadinanza che si è subito manifestata sensibile all’iniziativa. I gruppi organizzati della Curva Sud di Messina hanno fatto una raccolta tra i propri soci. Ancora una volta, dopo l'iniziativa di qualche settimana fà da parte degli ultras della Cavese, il mondo ultras si è dimostrato maturo, sensibile e solidale, nei confronti di chi in questo momento ha perduto quasi tutto”.<br /><br />L’Avellino, all'immediata manifestazione di solidarietà, attraverso uno striscione esposto dalla Curva sud biancoverde al "Partenio" in occasione della gara giocata dai "lupi" contro il Lumezzane qualche giorno dopo la tragedia di Saponara, costata la vita a tre persone, aveva fatto seguire alcune iniziative tese ad una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal disastro. In occasione del match già citato contro i lombardi e delle amichevoli infrasettimanali disputate dalla compagine allenata da Bucaro a Lioni e Sirignano, ammontava complessivamente a 1.350 euro la somma raccolta da destinare agli alluvionati.<br /><br />Nella foto in alto i tifosi di Messina e Avellino, in quella in basso lo striscione esposto dai sostenitori biancoverdi al "Partenio".<br /><span style="font-style:italic;"><span style="font-weight: bold;"><br /></span><span>Messina Sport, 31 dicembre</span></span>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-12374824917874994532012-01-01T20:35:00.000+01:002012-01-01T20:36:27.508+01:00I tifosi: "Adesso la pazienza è finita" Gradinata Sud vuota contro il VareseUna sorta di sciopero, perché la tifoseria organizzata blucerchiata è stremata e il tempo della pazienza è finito. "Siamo stanchi, stanchi di parole a cui non seguono mai i fatti. Stanchi di pensare ai motivi per cui oggi ci troviamo qui, a metà classifica in serie B, a non riconoscerci in questa Sampdoria. Stanchi di vederla maltrattata. Stanchi di sentirci fare i complimenti per i 20000 (e passa) di Marassi".<br /><br />Quindi la decisione presa dai "Gruppi della Sud": lasciare lo stadio vuoto fino al secondo minuto di gioco di Sampdoria-Varese, prima uscita a Marassi del 2012, in programma venerdì prossimo. "Un'assenza breve e significativa", si legge nel comunicato pubblicato sul sito degli Ultras Tito, "dal minuto 2 saremo di nuovo al nostro posto, ancora a gridare forza Sampdoria, unico folle amore".<br /><br />Ma resta una domanda fra le tante: "Qual è l'obiettivo attuale della stagione in corso? Serie A, serie B o altro?"<br /><span style="font-style:italic;"><br />La Repubblica, 31 dicembre</span>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-42712742152755555222011-12-23T16:24:00.001+01:002011-12-23T16:25:15.878+01:00"Nessuna pietà per chi tradisce" Ora la curva scarica il capitanoEcco, succede anche a loro, agli ultras della Curva Nord o alla Bergamo bene che sta seduta e raggelata in tribuna. Sarà un pessimo Natale per la tifoseria dell’Atalanta, e questa partita del mercoledì sera non sarà facile da dimenticare. C’è Cristiano Doni, la bandiera, il Capitano, che nel carcere di Cremona nemmeno se l’è vista. C’è l’emergenza, adesso, la paura di sprofondare in penalizzazioni, di uscire dalla serie A, la sfiducia. E nell’emergenza anche lo stadio Azzurri d’Italia, come si legge nello striscione in Curva Nord, si affida al Presidente: «Percassi, tutta la tifoseria è con te, non mollare!».<br /><br />Non mollare perché la tentazione ci può stare, e il gelo allo stadio di questo mercoledì sera non è solo questione di temperatura. Nemmeno gli amici del «Bocia», l’ultrà più ultrà di tutti, quello che non può più vedersi le partite dalla curva, hanno voglia di protestare innocenze, denunciare complotti, inventarsi congiure. In fondo è bastato leggere l’«Eco di Bergamo» di ieri, il prudente quotidiano della città, che ha pubblicato intercettazioni e altre stravaganze del Capitano. Lo striscione con il numero 27, il suo numero, in curva non c’è più. Non c’è più il capitano, solo il Presidente.<br /><br />A Bergamo non bisogna essere ultrà per ricordare che Antonio Percassi dell’Atalanta è stato giocatore e capitano. «Si è ritirato a 24 anni, nel 1975», va a memoria Daniele Belotti, che in curva nord è cresciuto, ora è assessore regionale leghista e nulla rinnega. Tra immobiliare, abbigliamento, grande distribuzione e calcio, Percassi ha 4 mila dipendenti. Il più noto, prima nel bene ora proprio no, è Cristiano Doni. Che, da ieri, è sparito anche da «Palla al Centro», il giornalino distribuito allo stadio. Nessuna foto. Solo il nome nell’organigramma della squadra: «Squalificato».<br /><br />È stata la serata dei cattivi pensieri, domani interrogano Doni, chissà cosa dirà, e non era cominciata bene. Dieci minuti e il Cesena va in vantaggio, pare proprio una partita disgraziata. Altri dieci minuti, un rigore di Denis, un gol di Marilungo, e l’Atalanta è in vantaggio (poi arriverà un’altra rete di Marilungo e il gol di Peluso). La Curva ritrova adrenalina e mortaretti, solo una vittoria può cancellare, almeno per una sera, gli incubi della vicenda Doni. E solo una vittoria può convincere il Presidente a «non mollare». perché Doni ormai è dato per perso, ma a qualche colpa della società nessuno vuol credere, men che meno a dirigenti inguaiati tra scommesse e partite taroccate.<br /><br />L’assessore Belotti, uno che la tifoseria la conosce bene, dice che in questo stadio le sensazioni sono due: «C’è chi ha già mollato Doni e chi si sente frastornato, come il marito abbandonato dalla moglie all’improvviso». E frastornati sono anche gli ultras. Il «Baretto», il chiosco proprio davanti allo stadio dove si ritrovano, non è locale consigliabile per i cronisti. Eppure, un’ora prima della partita, si poteva sentire la voce disperata di una ragazza bionda, sciarpa dell’Atalanta al collo, bicchiere di birra in mano: «Io l’ho difeso fino alla morte, ma è un mentecatto. Che adesso paghi. Però, prima, parli...».<br /><br />Perché in fondo è questo che pesa, averci creduto, averlo amato. Aver speso mille euro per aggiudicarsi una sua maglia, averla comprata per i figli. E pesano i cortei e le proteste di agosto, quando tutta Bergamo lo credeva un martire. Qui dicono che «dopo tre fette devi capire che è polenta», come ha scritto Cristiano Gatti, giornalista e tifoso dell’Atalanta. L’hanno capito, a Bergamo. «Nessuna pietà per chi tradisce», si leggerà a fine partita su uno striscione della Curva. Il Capitano è ormai da dimenticare. Solo Colantuono va controcorrente: «Doni? Non abbandoniamo nessuno nei momenti di difficoltà» dice il tecnico a fine partita. Per gli altri c’è solo il Presidente<br /><br /><em>La Stampa, 22 dicembre</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-79834179073812874362011-12-23T16:21:00.000+01:002011-12-23T16:23:48.434+01:00L'hockey scopre gli ultrà, "Che paura vincere a Milano"La follia del tifo violento contagia anche l'isola felice dell'hockey su ghiaccio. Sport rude e maschio in campo ma non certo noto per le intemperanze dei suoi ultrà, comunque quattro gatti rispetto a sport come il calcio. È successo domenica scorsa, al termine del match-clou del campionato nazionale di serie A2 tra Milano ed Egna, vinto ai rigori (3-2) dagli altoatesini che hanno consolidato così la propria leadership. Milano resta al 2º posto, ma ai tifosi lombardi sono andati di traverso le parate e forse un gesto d'esultanza troppo colorito (pare un dito medio alzato) del portiere Martin Rizzi. Dieci minuti dopo, l'assalto allo spogliatoio ospite, raccontato da uno degli "assediati": il vicecapitano Markus Simonazzi.<br /><br />Simonazzi, che cos'è successo a fine partita?<br />«Trenta o quaranta ultrà con il volto coperto hanno preso d'assedio il nostro spogliatoio, colpendo l'accompagnatore Thomas Lazzeri (poi sottoposto alla tac, fortunatamente negativa, ndr). L'hanno aggredito davanti alla porta, quindi alcuni di loro sono riusciti a entrare nello stanzone. Noi giocatori siamo riusciti a spingerli fuori dopo un breve parapiglia nel corso del quale il nostro allenatore Rob Wilson si è rotto un dito. Non contenti, quegli esagitati hanno rotto una finestrella, che però era troppo piccola per permettere loro di entrare e per fortuna anche per lanciare dentro lo spogliatoio i loro fumogeni».<br /><br />Non avete chiesto aiuto?<br />«Sì. Un mio compagno di squadra aveva chiamato la Polizia con il cellulare: finalmente all'arrivo degli agenti, gli ultrà, che avevano anche danneggiato il nostro pullman, si sono allontanati. Ma le assicuro che ce la siamo vista davvero brutta».<br /><br />Avete temuto per la vostra incolumità?<br />«Certo. La cosa più grave è che quando si gioca a Milano bisogna aver paura di vincere. Da sportivo è una cosa che non posso accettare».<br /><br />Dicono però che il vostro portiere avesse fatto un gestaccio agli ultrà milanesi.<br />«A Milano ci sono mille spettatori che fanno un gran tifo, ma dalla curva arrivano anche insulti, minacce e sputi. Io non so se Rizzi abbia alzato il dito medio all'indirizzo del pubblico, ma se lo ha fatto va capito. E comunque nemmeno un gesto come quello giustifica quello che è successo poi negli spogliatoi. Quegli ultrà avevano il volto coperto dalle maschere da sci, non credo che siano andati a prenderle dopo il gesto di Martin!».<br /><br />È vero che nell’impianto milanese non c’erano poliziotti a proteggervi?<br />«Io sono un hockeista e penso a giocare. Dopo quanto è successo non so dire quali iniziative possa prendere la mia società. Ma di una cosa sono certo: il mio compagno di squadra Peiti, che non aveva preso parte alla partita, era fuori dallo spogliatoio e ha coperto il logo dell'Egna sulla giacca a vento per non essere picchiato e per andare a cercare aiuto».<br /><br />È grazie a lui che è arrivata la polizia?<br />«No, anzi. Ha fatto tutto lo stadio di corsa alla ricerca di qualche agente, per denunciare quello che stava accadendo. Ma non ne ha trovato nemmeno uno. La polizia è arrivata solo un quarto d’ora dopo, perché l’avevamo chiamata noi con i cellulari».<br /><br /><em>La Stampa, 21 dicembre</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-47641560252168456782011-12-23T16:20:00.002+01:002011-12-23T16:21:34.859+01:00Insulti ai tifosi del Palermo, Daspo per ultras rossazzurroUn ultras del Catania di 55 anni, V. S., che durante il derby al Massimino del 18 dicembre scorso dalla Tribuna B con un megafono insultava pesantemente i tifosi del Palermo, che erano nel settore attiguo, è stato identificato e denunciato per oltraggio dalla polizia di Stato. L'ultras era stato invitato a smettere da uno degli steward in servizio alla stadio ma ha proseguito a incitare i supporter rosanero, anche quando gli è stato tolto il megafono. Alla fine della gara l'uomo è stato identificato da agenti della Digos e denunciato. Nei suoi confronti sarà emesso dal questore un Daspo, un divieto di accesso agli impianti sportivi.<br /><br /><em>Corriere del Mezzogiorno, 21 dicembre</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-65915324502732589572011-12-23T16:18:00.001+01:002011-12-23T16:20:00.162+01:00Speziale, otto anni per l'omicidio RacitiAntonino Speziale è stato condannato in secondo grado a otto anni di reclusione dalla Corte di Appello per i minorenni di Catania per l'omicidio dell'ispettore capo della polizia di Stato, Filippo Raciti.<br /><br /> L'ispettore era morto per i postumi delle ferite riportate nel corso degli scontri durante la partita di calcio Catania-Palermo, il 2 febbraio 2007, nello stadio 'Angelo Massimino' di Catania. In primo grado Speziale venne condannato a 14 anni. Il sostituto procuratore generale Mariella Ledda aveva chiesto la condanna a 11 anni di reclusione. Il processo è stato celebrato davanti davanti la Corte d'appello per i minorenni di Catania perché l'imputato, all'epoca dei fatti, non era ancora maggiorenne.<br /><br />Secondo l'accusa Speziale, che era in aula e ha assistito quasi impassibile alla lettura della sentenza, durante l'arrivo dei tifosi del Palermo al Massimino avrebbe lasciato il suo posto allo stadio per scontrarsi con gli ultras rivalì, e avrebbe utilizzato un sottolavello in metallo a mo' d'ariete contro le forze dell'ordine che cercavano di bloccarli. In quell'occasione, davanti all'ingresso della Curva Nord, avrebbe ferito mortalmente, con una lesione al parenchima del fegato, l'ispettore Raciti.<br /><br />Con lui avrebbe agito anche un altro ultras etneo, Daniele Michele, che, in un processo separato, la Corte d'assise d'appello di Catania, il 21 ottobre scorso, confermando la sentenza di primo grado del 22 marzo 2010, ha condannato a 11 anni di reclusione: 10 per omicidio preterintenzionale e un anno per resistenza <br /><br />aggravata a pubblico ufficiale. Per quest'ultimo reato Speziale è stato condannato, con sentenza definitiva, a due anni di reclusione, che ha già scontato.<br /><br />Il legale di Speziale, l'avvocato Giuseppe Lipera, ha annunciato ricorso in Cassazione: "Come volevasi dimostrare - ha detto nel commentare la sentenza - l'appuntamento per il processo è l'anno prossimo in piazza Cavour a Roma, davanti alla Corte suprema di Cassazione. Entità della pena e tempo di camera di consiglio - ha concluso - mi fanno pensare alla mancanza di unanimità. Cosi vanno le cose in Italia oggi...".<br /><br />"Questa è una sentenza giusta, per i colleghi di mio marito, ed educativa per chi ha commesso il reato e per chi ancora continua a pensare che gli atti di violenza restino impuniti": così ha commentato Marisa Grasso, vedova dell'ispettore Filippo Raciti.<br /><em><br />La Repubblica, 21 dicembre</em>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-26258801069446969892011-12-18T19:51:00.002+01:002011-12-18T19:54:06.835+01:00Liberi due ultras della Fiorentina: non rapinarono il tifoso romanistaIl tribunale del riesame di Firenze ha revocato gli arresti domiciliari che erano stati inflitti a due giovani tifosi della Fiorentina dopo l'arresto in occasione della partita Fiorentina-Roma del 4 dicembre scorso quando vennero accusati di aver tentato di rapinare uno striscione giallorosso e di aver causato lesioni a un tifoso romanista, che ne era avvolto, mentre si recava allo stadio Franchi col padre e un amico. <br />Il riesame ha accolto le tesi dei difensori, avvocati Luca Cianferoni e Vieri Becocci, dei due tifosi volte a dimostrare che, durante il tafferuglio, «al massimo - espongono i legali - si poteva configurare un tentativo di distruggere lo striscione e non certo di rapinarlo; pertanto i due, incensurati, sono stati rimessi in libertà». <br />Prima della partita il tifoso giallorosso venne aggredito nei pressi dello stadio Franchi da tre ultras viola che lo individuarono proprio grazie allo stendardo e che lo avvicinarono anche colpendolo a calci e pugni. Il padre e un amico intervennero per difenderlo e ne nacque un piccolo scontro che si concluse con l'arrivo della polizia, che bloccò due tifosi viola, mentre il terzo riuscì a fuggire<br /><br /><span style="font-style:italic;">ANSA, 17 dicembre</span>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-9927611669668448362011-12-18T19:48:00.002+01:002011-12-18T19:51:41.369+01:00Rimini: Manifestazione non autorizzata, assolto capo ultrà biancorossoUn tifoso riminese 40enne è stato assolto dal giudice Alessandra Ferrara dall’accusa di essere uno dei promotori della <a href="http://www.libertas.sm/cont/news/rimini-alla-sbarra-20-ultra-biancorossi-per-lo-striscione-in-ricordo-di-caruso/50792/1.html">manifestazione non autorizzata del 14 aprile 2007, il giorno del derby con il Cesena, all’incrocio tra via Pascoli e via Lagomaggio in onore di Marco Caruso, ultrà della Curva Est deceduto il 10 maggio 1997.</a>In quell’occasione 150 tifosi del Rimini Calcio avevano partecipato a un sit-in per poi sfilare, scandendo slogan da stadio, dietro allo striscione dedicato al ragazzo prematuramente scomparso.<br />Era un’iniziativa polemica indetta per protestare contro il divieto di poter portare lo striscione commemorativo e già esposto senza problemi anche in altri stadi italiani, compreso il “Romeo Neri”.Nonostante ciò il supporter biancorosso sta ancora scontando una pena amministrativa: non partecipava manifestazione sportive da 4 anni.<br />Nel frattempo l’inchiesta va avanti e coinvolge altri 15 tifosi, tra i 22 e i 56 anni, che si ritroveranno nei prossimi giorni in aula per le battute finali del processo.<br /><br /><span style="font-style: italic;">Il Corriere della Romagna, 17 dicembre</span>athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8156283015321132606.post-44958935677651084222011-12-15T21:52:00.003+01:002011-12-15T22:05:11.105+01:00Illegittimità della Tessera del Tifoso : cosa vuol dire ?<div style="text-align: justify;"><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">Dopo il pathos mediatico scatenato per la notizia sulla illegittimità della Tessera del Tifoso, si vive il solito caos che contraddistinugue il nostro paese e in particolare la sua 'fumosa' classe politica.</span><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">Quello che sembra venir fuori è un quadro ridicolo, con una tessera che potrebbe essere in parte invalidata dal Tar del Lazio (giudizio vincolato da quello del Consiglio di Stato), almeno per gli aspetti economici della vicenda : verosimilmente potrebbe accadere che le tessere legate ad un conto bancario vengano annullate. </span><br /><span style="font-weight: bold; font-style: italic;">Discorso diverso invece sull'obbligatorietà della tessera per le trasferte : siamo sicuri che qualora cadesse, l'Osservatorio riprenderebbe la pantomima del divieto di trasferte pericolose (tipo Sampdoria-Parma, con tifoserie gemellate da anni, o Portogruaro-Torino). E nel frattempo, visto che il giudizio arriverebbe a primavera, un bel corso di taglio e cucito di circolari ministeriali per evitare che l'abbonamento sia aperto ai non tesserati. C'è da dire che comunque è un risultato importante dal punto di vista legale ed economico, nella speranza che Abete e Soci tirino fuori un pò di soldi verso chi hanno fatto tesserare 'illegittimamente'. Ma per il resto l'orizzonte rimane oscuro : con il giudizio del Tar del Lazio vedremo che piega legale prenderà l'ennesima assurda storia italiana...</span><span style="font-weight: bold; font-style: italic;"> A voi commenti di autorità , politici, tifosi e sportivi...</span><br /></div><br />Anna Maria Cancellieri, ministro degli interni, ha parlato della senteza del Consiglio di Stato. Queste le sue parole:<br /><br />"Grande rispetto, sempre, per le sentenze. Adesso leggeremo la decisione del Consiglio di Stato e poi daremo le nostre risposte -spiega la titolare del Viminale- vedremo presto cosa fare".<br /><br />Ha detto la sua anche l'avvocato Contucci, da sempre vicino al mondo Ultras, sulla questione relativa alla sentenza del Consiglio di Stato sulla tessera del tifoso:<br />"E' una vittoria da parte dei tifosi e del Codacons La Tessera del tifoso è stata concepita come un contratto di natura economica da far sottoscrivere ai tifosi.<br /><br />Ed hanno fatto bene tutti quelli che hanno aspettato, evitando di aderire. Purtroppo 700mila tifosi non hanno voluto credere in questa battaglia. Ora bisogna attendere la sentenza del TAR che, secondo me, arriverà in primavera. Le tessere attuali potrebbero essere annullate e le future svincolate dalla modalità carta di credito. Ora il prossimo step sarà quello dell'art. 9 che impedisce di entrare allo stadio a coloro i quali hanno già scontato condanne".<br /><br />Queste sono le parole di Giancarlo Abete, presidente della Figc, in risposta alla sentenza del Consiglio di Stato sulla tessera del tifoso:<br /><br />"Dobbiamo approfondire i contenuti e capire se l'illegittimità è collegata ad aspetta specifici. La tessera come uso primario serve per garantire sicurezza e tutelare la fruibilità dello stadio. Quanto a questo provvedimento dobbiamo approfondirlo". Anche il presidente del Coni, Gianni Petrucci, in merito alla decisione si è limitato a dire "ne prendo atto".<br /><br />Ha parlato anche il Segretario del Partito Radicale, Mario Staderini.<br />"Questo è l'esempio di come in Italia, spesso sia proprio il calcio a dare l'esempio. A differenza di quello che diceva Maroni, il castello di carte sta cadendo. La tessera del tifoso è e rimane una carta di credito imposta dal Ministero dell'Interno e i tifosi se sono accorti immediatamente. La verità è che tutte queste decisioni di emergenza hanno il solo risultato di allontanare le persone dallo stadio"<br /><br />Nell'attesa che il Tar si esprima, cosa accadrà?<br /><br />"Quello che accade sempre in Italia: ci saranno quelli che a parole prenderanno le distanze dal predecessore Maroni, la Lega minaccerà ricorsi, ma effettivamente non cambierà nulla. Sono certo che la tessera del tifoso resterà in vigore fino alla sentenza del Tar, a meno che i club non si schierino. Devono alzare la testa. L'unico per ora ad esporsi è stato Maurizio Zamparini che ha parlato apertamente di ricatto"<br /><br />Questa iniziativa è partita dal Ministero dell'Interno, che oggi ha una nuova guida. Ora un segnale diverso potrebbe arrivare proprio dal Viminale?<br /><br />"Penso che al Governo non gliene importi nulla di questa iniziativa. E non credo che Anna Maria Cancellieri, un prefetto, possa smentire il lavoro di chi c'è stato prima di lei"<br /><br />Anna Maria Cancellieri è la mamma di Piergiorgio Peluso, dirigente di Unciredit...<br /><br />"E' incredibile come in Italia sia tutto un conflitto di interessi, ma ripeto, a mio avviso la politica non farà nulla" <br /><br /><br />"La decisione del Consiglio di Stato di dichiarare la tessera del tifoso illegittima non avrà conseguenze giuridiche immediate, bisognerà attendere la decisione del Tar che è però vincolata dal parere di oggi". Paolo Cento affronta così la questione sulla bocciatura di oggi della tessera che limita le trasferte dei tifosi al seguito della propria squadra. "Il primo elemento certo è che il Consiglio di Stato rimanda al Tar la decisione sulla illegittima. Ora il Ministero degli Interni e l'Osservatorio per non fare brutta figura dovranno prevenire la decisione del Tar con una decisione che vada nella direzione intrapresa dal Consiglio di Stato".<br /><br />Entra poi nella questione tecnica della tessera ricordando i vari passaggi della norma, l'impatto e la ricezione sul calcio italiano:<br /><br />"La tessera del tifoso è una norma amministrativa, non è mai stata approvata in Parlamento come legge. Come sappiamo sono sindacabili le leggi, che devono essere costituzionali, figuriamoci le norme amministrative del Governo che devono essere giuridicamente approvate. Questa decisione fa giustizia di tutti gli addetti ai lavori, tesserati e tifosi che in questi anni hanno combattuto per una libertà individuale imprescindibile. La libertà individuale, il punto critico sulla schedatura sollevata anche da Daniele De Rossi, e sulla discriminazione ovvero la condanna aggiuntiva che impediva l'accesso alla tessera a persone con precedenti come il daspo, già scontati ma non per questo in diritto di avere lo stesso servizio di altri. Inoltre c'è il problema della concorrenza. L'Istituto Bancario che si aggiudica la "grande partita della tessera del tifoso" ha fatto bingo. Anche in questo aspetto commerciale non c'è la possibilità di scelta per la gente, ma una costrizione e unica via per accesso alla tessera".<br /><br /><br />Le parole dell'On. Stefano Pedica:<br /><br />E' una buona notizia quella di oggi?<br /><br />Ogni tanto, per fortuna, vengono ascoltate anche le interrgoazioni parlamentarti. Noi pensiamo che la Tessera del Tifoso sia un atto improprio e abbiamo denunciato anche il fatto che essa venga legata, per esempio, alle azioni finanziarie dei singoli cittadini.<br /><br />Che cosa accadrà ora?<br /><br />Si dovranno rivedere tutte le situazioni interne che hanno portato alla creazione della Tessera. Ho inviato già una lettera al Coni in cui parlo di sicurezza degli stadi perché ci sono molte differenze tra città e città. I soliti noti purtroppo si conoscono e agiscono sempre indisturbati.<br /><br />E' casuale che questa sentenza arrivi adesso?<br /><br />Politicamente può essere vista come una vera e propria libertà di un ministro che forse ha un'idea diversa di calcio. Il precedente ministro voleva fare del business ma fortunamente la Consulta ha deciso in modo diverso.<br /><br />Per chi ha già sottoscritto la Tessera cosa cambierà?<br /><br />Dobbiamo prima leggere la decisione della Consulta e dopodiché faremo una richiesta di rimborso per chi ha sottoscritto la Tessera. Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane.<br /><br />Le parole dell'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni, in riferimento alla pronuncia del Consiglio di Stato sulla tessera del tifoso: «La legittimità della tessera del tifoso -dice Maroni- non viene messa in discussione» dalla pronuncia del Consiglio di Stato «e quindi mi auguro che il governo confermi uno strumento che, al di là degli aspetti commerciali che sono gestiti direttamente dalle società, si è rivelato efficace» per arginare il fenomeno della violenza negli stadi.athleticdaspohttp://www.blogger.com/profile/04707360109075289605noreply@blogger.com