Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
3 aprile 2009

Oggi a Empoli in occasione della partita con il Frosinone primo esperimento,
voluto dal capo della polizia Antonio Manganelli, con gli spalti senza le forze
dell'ordine: la sicurezza gestita completamente dagli steward. Di Fulvio
Bianchi.

FIRENZE - "Gli stadi senza polizia": questo il sogno del capo della polizia,
Antonio Manganelli. Ora il sogno, finalmente, si avvera. Con l'esperimento di
Empoli, che gioca quest'anno in serie B. Nello stadio ci sono infatti soltanto
gli steward e i responsabili del Gos, gruppo operativo sicurezza. Prima di
arrivare a questo test, il questore di Firenze, Francesco Tagliente, ex capo
dell'Osservatorio, ci ha però lavorato a lungo. L'iniziativa è stata presentata
oggi ad Empoli, in occasione della gara casalinga col Frosinone. Per sei
incontri consecutivi in questa stagione- uno dei quali "attenzionato" (cioè
segnalato) dall'Osservatorio nazionale (Empoli-Salernitana)- la sicurezza allo
stadio Castellani è stata gestita solo con i componenti del Gos e gli stewards,
sotto la supervisione del dirigente e di tre operatori della 'squadra stadio'
del commissariato empolese.

In occasione delle gare, i contingenti della polizia e dei carabinieri,
abitualmente in servizio nelle aree di pertinenza dello stadio, sono stati
impiegati infatti "in attività di controllo del territorio in ambito cittadino,
pur in stato di allerta per la gestione di eventuali criticità emergenti", come
è stato spiegato nel comunicato della questura di Firenze. E questo è stato un
successo importante, proprio quello che voleva Manganelli e si auguravano in
tanti: recuperare poliziotti per le esigenze dei cittadini e non mandare più
migliaia di agenti negli stadi. Un primato di cui sinora c'era da non essere
orgogliosi. "I contingenti delle forze dell'ordine sono dunque rimasti a
distanza dallo stadio-spiega ancora il comunicato della questura fiorentina-
anche in occasione di accese animosità da parte dei tifosi, come accaduto lo
scorso 7 marzo dopo la gara con la Salernitana, conclusasi con la contestazione
della squadra campana da parte dei suoi sostenitori, prima dagli spalti e poi
in prossimità della zona di accesso agli spogliatoi. L'intervento dei
componenti della "squadra stadio" (della Digos, ndr), supportati da un gruppo
di stewards, si è rivelato sufficiente a evitare che la situazione
degenerasse". Momenti di tensione superati anche durante Empoli-Sassuolo (21
marzo) "quando un capo tifoso della squadra ospite, seguito da altri
sostenitori, ha superato il blocco degli stewards, dirigendosi verso il settore
dei sostenitori locali". L'intervento degli stessi stewards e del dirigente del
commissariato hanno riportato la calma e al termine della gara il capo tifoso è
stato fermato e sottoposto a Daspo". Come visto si può fare, si possono avere
stadi senza poliziotti: si inizia da uno stadio impianto, ma ora-si spera-si
tenterà anche in altre realtà.

Augurandoci che, come ad Empoli, i club di calcio collaborino con la polizia:
Tagliente ci è riuscito, come è riuscito a Firenze a stabilire un rapporto con
i tifosi del club viola. In altre città, ce ne rendiamo conto, non è per niente
facile: ma questa è la strada da seguire. Con coraggio e anche con fermezza. I
club per la verità non collaborano molto col Viminale. Basta pensare che sinora
soltanto due società, il Milan e l'Inter, hanno adottato la tessera del tifoso:
che farà il prossimo anno il ministro Roberto Maroni? Proibirà davvero le
trasferte a chi non avrà la preziosa tesserina? Gli ultrà, per ora, non ne
vogliono sapere e i club si muovono con estrema lentezza, più a parole che coi
fatti. Da risolvere anche il nodo delle trasferte: troppe restano proibite. Da
risolvere anche il problema (antico) del San Paolo: a Napoli ci sono stati
incidenti durante e dopo la gara col Milan, causati anche da circa 300 tifosi
milanisti e non solo dai napoletani. Non un ultrà è stato scoperto e punito.
Niente di niente: speriamo che adesso che è cambiato il questore, si possa
tornare alla normalità. Intanto, applaudiamo l'esperimento di Empoli, con la
speranza che trovi altre città in grado di copiarlo.
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