Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale

L’Atalanta non gioca? E loro si trovano lo stesso per ricordare Gabriele Sandri e per donare al presidente Percassi un pezzo di cuore che arriva direttamente dall’Abruzzo.

Venerdì sera, parcheggio antistante la Curva Sud dello stadio Comunale di Bergamo. Circa 350 ultras dell’Atalanta si sono ritrovati per ricordare il tifoso laziale rimasto ucciso esattamente 4 anni prima (11 novembre 2007) nell’autogrill di Badia al Pino (AR) da un proiettile mentre raggiungeva Milano per Lazio-Inter e durante la stessa serata hanno consegnato al presidente Percassi una maglia.

Al numero uno atalantino i ragazzi della Curva Pisani hanno donato una maglia speciale che L’Aquila Rugby fece preparare per lo scorso 8 ottobre, giorno in cui i neroverdi furono sostenuti da un nutrito gruppo di bergamaschi durante l’esordio in campionato contro i Crociati Parma.

Il rapporto di amicizia e solidarietà che lega la Curva atalantina e i fratelli abruzzesi continua dal giorno in cui quel terribile terremoto devastò L’Aquila, lo scorso settembre gli ultras furono anche premiati dagli aquilani per il loro costante sostegno e proprio da Bergamo arrivò un aiuto concreto targato Atalanta.

Chi c’era racconta di un Percassi piacevolmente stupito nel vedere il logo dell’Atalanta e della Curva sulle maglie della formazione rugbistica aquilana e ha rinnovato la sua disponibilità per dare una mano. La serata si è conclusa con un augurio per il campionato in corso e l’immancabile birra in compagnia.

Bergamo Sera, 14 novembre

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