Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…
“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona. …Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
lunedì 21 novembre 2011
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Brutte notizie arrivano oggi da Licata. Infatti come riporta Licatalive24.it, al termine della gara tra Licata e Messina, alcuni supporters giallorossi, avrebbero aggredito un ragazzo 14 enne all'uscita dallo stadio. Il ragazzo è stato colpito da un pugno in faccia e da alcuni calci, lo stesso medico sociale del Licata, avrebbe prestato i primi soccorsi al giovane. La prognosi è di dieci giorni. A quanto pare, i facinorosi, inoltre, avrebbero lanciato pietre verso la curva degli ultras licatesi e verso gli spogliatoi. Le forze dell'ordine solo a fatica sarebbero riuscite a riportare la calma nella zona. I tifosi del Messina poi avrebbero fermato il pullman che li doveva riportare in sede, all’altezza di contrada Playa, sulla statale 115. Anche qui è cominciata una fitta sassaiola verso passanti e abitazioni. Carabinieri e polizia, in tenuta antisommossa hanno riportato la calma e identificato alcuni Ultras.
Gol Sicilia, 21 novembre
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