Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
Roma. La tessera del tifoso «non ha avuto l’accoglienza che mi aspettavo da parte dei club, ma sono convinto che sia la strada giusta per la sicurezza negli stadi, prima dell’inizio del campionato faremo delle valutazioni». Lo ha detto il ministro dell’Interno Maroni dopo l’incontro con i presidenti di A e con il presidente Figc Abete. Maroni ha definito «molto positivi i risultati nella scorsa stagione». Rispetto all’anno precedente c’è stato un calo del 18% degli incontri con feriti, del 17% dei tifosi feriti, del 40% degli arresti. Unico dato negativo: l’aumento del 6% dei feriti tra gli agenti.
Un punto controverso è quello della Tessera del tifoso. Si tratta, ha detto il ministro, «di un documento che certifica che la persona che entra in uno stadio non è soggetta a Daspo e non ha comportamenti inidonei. Opportunità che Milan, Juve e Inter hanno colto, ma dagli altri club non c’è stata accoglienza adeguata. Ho convocato i presidenti: per alcuni i motivi sono legati al costo, per altri l’organizzazione. C’è chi ritiene non sia lo strumento giusto. Io sono convinto che bisogna andare avanti, prima dell’inizio del campionato prenderemo una decisione». «Chi non ritiene di doversi dotare della tessera - ha detto Maroni - potrebbe andare incontro a limitazioni da parte dell’Osservatorio». La Federcalcio si munirà della tessera, a partire dalla sfida Italia-Bulgaria di settembre a Torino.

Fonte: Il Mattino
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