Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
ROMA - A partire dal prossimo primo gennaio gli appassionati di calcio potranno seguire la loro squadra in trasferta solo se muniti della tessera del tifoso. Lo ha annunciato il ministro dell'interno, Roberto Maroni, nella conferenza stampa al Viminale con il premier Berlusconi, al termine della riunione del comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza. Proprio oggi il ministro ha firmato una direttiva indirizzata a prefetti e questori che contiene disposizioni per la stagione calcistica 2009/2010.

A partire dal prossimo campionato, ha spiegato Maroni, "tutte le società dovranno garantire il rilascio della tessera del tifoso a chi la richiede. Entro il 31 dicembre, in ciascun settore dello stadio dovranno essere attivate corsie più veloci, una sorta di telepass, per chi ha la tessera. Per chi non la possiede i controlli saranno più rigorosi", ha detto il ministro sottolineando che dal primo gennaio i tifosi ospiti che non hanno la tessera non potranno entrare negli stadi a seguire la loro squadra.

"Spero che queste misure coercitive - ha proseguito Maroni, servano a vincere la resistenza immotivata di alcune società calcistiche che non vogliono dotarsi della tessera del tifoso".

La tessera del tifoso venne presentata il 27 maggio del 2008 dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale. La tessera, secondo le parole del presidente dell'Osservatorio Felice Ferlizzi, avrebbe consentito "ai titolari, salvo diversa specifica determinazione", l'esenzione da quelle che sarebbero poi potute essere "le eventuali restrizioni alla vendita dei biglietti".

Il possessore della "tessera", quindi, ormai dalla scorsa stagione calcistica, può seguire le trasferte della propria squadra anche se ciò dovesse essere vietato. "Una sorta di tesserino di buona condotta", lo definì all'epoca l'Osservatorio. Ma attenzione, la tessera non servirà a nulla, in caso il giudice sportivo decida la qualifica di una curva, o determini di far giocare una partita a porte chiuse".

L'osservatorio stabilì sempre nel maggio del 2008, i tempi per l'entrata in vigore della tessera. Dopo una prima fase di sperimentazione legata ad alcuni club di serie A, tra i quali Fiorentina, Udinese, Lazio, Roma e Milan, dalla stagione 2009-10, che scatterà il prossimo weekend, ci sarà il via ufficiale che coinvolgerà tutte le società di A e B.

Per ottenere questa tessera, ogni tifoso potrà presentare una richiesta al club di cui è sostenitore, che la potrà consegnare dopo aver avuto il nulla osta dalle relative questure. Il permesso arriverà solo se il possessore non ha precedenti per fatti violenti. In caso contrario, invece, la tessera non verrà rilasciata e, quindi, il tifoso non potrà usufruire dei vantaggi connessi all'uso della stessa.

Nel caso, poi, che un tifoso venga coinvolto in incidenti, la tessera verrà bloccata automaticamente. A rischiare, però, sono soprattutto le società: chi non dovesse controllare adeguatamente, infatti, l'esistenza di precedenti e la distribuzione delle tessere, potrebbero addirittura essere escluse dal progetto.

Presentata come una sorta di carta di identità, la tessera ha più l'aspetto di un bancomat e permetterà, tra le altre cose, di accedere allo stadio attraverso corsie preferenziali ai tornelli. Uno strumento di fidelizzazione che in poche parole permette alla questura di attuare verifiche attraverso una procedura standard diramata a livello nazionale con apposita direttiva ministeriale.
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