Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
mercoledì 19 ottobre 2011 |
Durante l'incontro di calcio disputato lunedì sera allo stadio Rigamonti tra Brescia e Pescara si sono verificati alcuni episodi di violenza che hanno visto protagonisti alcuni ultras del Brescia. Si è trattato di un'aggressione che non solo non è sfuggita agli spettatori, essendosi verificata in gradinata, ma neppure alle telecamere. Così le riprese hanno permesso di individuare almeno uno degli autori, che è stato denunciato all'autorità giudiziaria.
DURANTE il match nel settore della gradinata bassa, un gruppo di quattro supporters abruzzesi è stato avvicinato e poi spintonato da alcuni ultras del Brescia verso la fine del primo tempo. I tifosi abruzzesi stavano in quel momento festeggiando il gol realizzato dalla loro squadra, che alla fine avrebbe vinto per 3-0.
Un bresciano di trentatré anni, assieme a un gruppo di una ventina di ultras (in corso di identificazione sulla base dei filmati), si è distinto durante l'aggressione ai tifosi ospiti, quattro dei quali hanno riportato lesioni guaribili in una settimana, secondo la prognosi dei medici dell'ospedale Civile. A quel punto è intervenuta la Squadra tifoseria della Digos, che ha immediatamente individuato uno degli autori del gesto: è il 33enne, denunciato per lesioni personali.
Nel tafferuglio anche due steward hanno riportato leggere lesioni, con prognosi di 7 e 5 giorni ciascuno. Sono in corso indagini da parte della Questura al fine di individuare le persone coinvolte a vario titolo in questa vicenda e provvedere a eventuali emissioni di Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive.

Brescia oggi, 19 ottobre
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