Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
Nella giornata di martedì, nel prosieguo dell’attività d’indagine condotta dalla Squadra Tifoserie della Digos, sono stati denunciati due ultras bresciani dell’89 e dell’87.
I due tifosi delle Rondinelle si sono resi responsabili dell’aggressione, avvenuta nel corso dell’incontro di calcio Brescia- Pescara del 17 ottobre scorso, nei confronti di alcuni sostenitori abruzzesi che assistevano all’incontro dagli spalti del settore di gradinata bassa.
Già nelle ore immediatamente successive all’incontro era stato possibile deferire alla procura della Repubblica uno degli autori dell’aggressione contro i tifosi pescaresi in quanto responsabile di lesioni personali aggravate ed ora, dopo l’attenta visione dei filmati dell’impianto di videosorveglianza, altri due ultras bresciani sono stati denunciati.
Le indagini hanno consentito di appurare che i due soggetti, entrambi residenti in provincia, si sono resi responsabili in un caso di scavalcamento della delimitazione che divide i settori di curva nord e gradinata e, nel secondo, per aver travisato il volto al fine di rendere difficoltoso il riconoscimento.
Proseguono le indagini per l’individuazione di altri soggetti coinvolti nell’aggressione, durante la quale rimasero feriti seppur lievemente due stewards, e nei prossimi giorni verranno emessi i provvedimenti Daspo notificati ai giovani denunciati e con i quali per un lungo periodo gli stessi non potranno assistere agli incontri di calcio della loro squadra.

Qui Brescia, 25 ottobre
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