Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
Firmato il "Divieto di Accedere alle manifestazioni Sportive", per gli otto tifosi arrestati ieri dalla Digos delle Questure di Salerno e Verona, a seguito dei violenti scontri della partita Verona-Nocerina giocata allo stadio Bentegodi. La Digos salernitana guidata da Luigi Amato, infatti, ha denunciato altri due tifosi, di cui uno già in precedenza destinatario di un provvedimento di Daspo.

Trenta ore di filmato che mostrano gli scontri tra gli ultras e le forze dell'ordine, sono stati visionate dalla Digos per 18 ore, al fine di individuare e ritrovare i responsabili della violenza. Tutti tra i 18 e i 30 anni di età, studenti e lavoratori, dunque, gli arrestati, che sono stati sorpresi in possesso delle scarpe e di giubbini indossati dai responsabili dei danneggiamenti, secondo Luigi Amato, risultano tifosi violenti, ma, come per i veronesi, non organizzati. Per gli otto cittadini, dunque, il questore di Verona, Michele Rosato ha firmato il provvedimento di Daspo.

Salerno Today, 25 ottobre
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