Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
I tifosi dell'Ancona, come ha tenuto a sottolineare questa mattina alla stampa il Questore Capocasa, sono giunti a Rimini dopo aver scontato 3 giornate di diffida per le trasferte e con la sola intenzione di sfidare la Polizia, non i pochi e sparuti tifosi del Real.

Fin dal loro arrivo in stazione hanno messo subito in allarme la polizia. Durante il tragitto stazione-Romeo Neri, i supporter anconetani hanno iniziato ad accendere fumogeni sporgendosi dai finestrini dell'autobus. Giunti di fronte allo stadio, la Polizia ha immediatamente provveduto a controlli accurati ed approfonditi, mentre all'interno della struttura iniziavano ad entrare i circa 250 tifosi arrivati con mezzi propri. I controlli sono stati effettuati basandosi sulla regolamentazione nazionale riguardante l'introduzione degli oggetti all'interno degli stadi. I tifosi hanno perciò dovuto lasciare fuori dallo stadio una serie di aste di plastica rigida e 2 megafoni, poichè oggetti atti ad offendere. Inoltre, è stato impedito loro di introdurre all'interno dello stadio uno striscione sui diffidati, la cui presenza peraltro non era stata comunicata ai garanti della sicurezza all'interno dello stadio, formalità da espletare 5 giorni prima della partita, secondo i termini di legge.

Qui alcuni ultras avrebbero perso la testa: coprendosi il volto con le magliette, hanno cercato lo scontro con i poliziotti, costretti ad effettuare una carica di alleggerimento per evitare che la situazione degenerasse. Le autorità hanno deciso d'accordo con la terna arbitrale di far disputare la gara e a quel punto le telecamere di sorveglianza del Romeo Neri sono state indirizzate verso la tribuna dove sono stati fatti accomodare i tifosi dell'Ancona. Tutto, quindi, è stato ripreso e il Questore Capocasa ha garantito che, grazie alla collaborazione della Digos di Ancona, in un paio di giorni i colpevoli verranno identificati e denunciati per i reati che hanno commesso. Nel frattempo è partita una denuncia contro ignoti per i danneggiamenti causati all'interno dello stadio, il lancio di oggetti pericolosi e fumogeni, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Alta Rimini, 10 ottobre
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