Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…
“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona. …Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
Chauncey Hardy, un cestista americano che giocava nel campionato romeno, è morto in seguito alle ferite riportarte in una rissa scoppiata all'interno di una discoteca di Giurgiu. Il giocatore sarebbe stato malmenato da ultras della squadra della Dinamo Bucarest, che era stata sconfitta dal CSS Giurgiu, nel quale Hardy militava. Il giocatore era andato in discoteca proprio per festeggiare la vittoria, insieme ai compagni, ed è statao aggredito da tifosi del Bucarest. A nulla è servito l'intervento per ridurgli l'ematoma cranico.
Chauncey Hardy, una guardia, aveva militato nella squadra universitaria di Sacred Heart prima di spostarsi in Europa. "E' una tragedia terribile, siamo profondamente addolorati, come università e come responsabili del programma di basket", ha detto il coach di Sacred Heart Dave Bike. "Siamo vicini alla famiglia di Chauncey e ai suoi amici".
GQ, 10 ottobre
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