Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
Botte nel mondo del calcio. Accade a Eboli e a Trieste. Protagonisti gli ultras violenti della squadra salernitana e quelli della squadra di Trieste. Botte dopo la sconfitta per 6-1. Botte, sprangate sui giocatori dell’Ebolitana (la squadra di Eboli, nel salernitano) dopo la sconfitta per 6 a 1 patita durante l’ultima giornata del campionato di Lega Pro seconda divisione. Era ancora in corso l’allenamento allo stadio Dirceu quando sul campo hanno fatto irruzione alcuni ultras che indossavano felpe e cappucci che si sono scagliati contro i loro ex idoli. Due calciatori sono finiti all’ospedale. Il raid è poi proseguito anche all’interno dell’impianto dove sono stati danneggiati la sala stampa e l’infermiera. I carabinieri di Eboli stanno svolgendo indagini per cercare di identificare gli autori dell’aggressione avvenuta ieri pomeriggio.Aggredito il presidente della Triestina. Ieri sera, verso le 21.50, il presidente della Triestina Sergio Aletti è stato aggredito da tre persone davanti alla pizzeria “Al cavallino rosso” in località Villa Opicina, in provincia di Trieste. Aletti ha riportato lesioni giudicate guaribili in 7 giorni. Lo hanno reso noto i carabinieri che riferiscono che Aletti era appena uscito dalla pizzeria assieme a due amici per fumare una sigaretta quando tre persone sono scese da un’automobile di colore scuro. Uno dei tre si è scagliato contro Aletti, sferrandogli svariati pugni al torace mentre gli altri due tenevano bloccati gli amici del presidente i quali non hanno potuto far nulla per fermare l’aggressore. I tre si sono poi dileguati a bordo dell’automobile. La Triestina milita nel campionato di prima divisione della Lega Pro. Negli ultimi giorni i tifosi hanno contestato la società che rischia il fallimento.
Il Messaggero, 12 gennaio
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