Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
domenica 1 gennaio 2012 |
Gli ultras hanno memoria lunga. E gli affronti non finiscono mai in tribunale. Così i fatti dell'agosto 2010, quando fazioni di tifosi del Riccione e del Rimini si scontrarono prima di un'amichevole, si sono ripetuti la vigilia di Natale, quando F. M., 22enni tifoso del Rimini e M. R., 24enne supporter del Riccione, sono venuti alle mani in un locale della Perla. In quel caldo pomeriggio di agosto un ultras biancoazzurro perse un occhio. Nella fredda sera di dicembre un ultras biancorosso ha invece perso un dente.

La sera del 24 dicembre, M., attore nella scazzottata dell'agosto 2010, è in un pub di Riccione. Incrocia il suo sguardo un 21enne, che davanti al rivale biancorosso si abbandona in una risata di scherno. Il 21enne parlotta alle spalle con un amico, si capisce che le loro parole si riferiscono a M. L'aria si fa frizzante, improvvisamente davanti a M. si parano due uomini che il giovane dichiara di non aver mai visto, poche parole e una testata violenta in bocca. Il riminese perde un dente, un altro traballa. Gli aggressori scappano.

Trasportato all’ospedale, viene giudicato guaribile in 15 giorni. La Digos comincia le sue indagini e arriva velocemente all'individuazione del responsabile della testata, M. R., 24 anni, denunciato per lesioni gravi aggravate dai futili motivi. Denuncia anche per un secondo giovane, N.M., 23enne che avrebbe insultato il riminese pur rimanendo estraneo all'aggressione fisica.

Romagna Noi, 31 dicembre

Etichette:
Visit the Site
Athletic Daspo (A.D.) 2009, athleticdaspo@gmail.com; Tutto il materiale inserito è liberamente distribuibile se non modificato e se gentilmente citata la fonte.