
Lo schiaffo rifilato a Di Vaio è soltanto un incidente di percorso, il progetto Juve è un esempio da seguire
Stadi senza barriere? Si può. Roberto Maroni, ministro dell'Interno, è convinto che quanto fatto dalla Juventus nel suo nuovo impianto sia "la strada da seguire, è il modello a cui sto guardando con grande attenzione".
Lo schiaffo rifilato a Di Vaio da uno degli ultras bianconeri va interpretato come un incidente di percorso perchè "il pubblico è pronto per gli stadi senza barriere - le parole di Maroni ai microfoni de 'La Politica nel Pallone su Gr Parlamento - Servono gesti coraggiosi, è una sfida anche se poi la madre dei cretini è sempre incinta e l'esagitato c'è sempre. Ma è un esagitato su 40 mila". Per Maroni bisogna colpire duramente questo genere di tifosi, "siamo arrivati a 1969 Daspo, che è la sanzione più grave per punire severamente questi esagitati - ricorda - In Inghilterra ci sono le celle di sicurezza dentro stadi dove vengono tenuti quelli che compiono atti del genere, da noi non c'è questa possibilità ma possiamo punirli secondi i criteri previsti dalla legge e dobbiamo andare verso questa direzione".
Sarebbe un passo importante ma non basta. "Bisogna insegnare ai tifosi come comportarsi, dando loro fiducia e punendo severamente chi sbaglia - aggiunge - Avevo detto di voler togliere le gabbie entro la fine del campionato e credo che ce la faremo, mentre entro il prossimo anno vorremmo togliere tutte le reti".