Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale

Lo schiaffo rifilato a Di Vaio è soltanto un incidente di percorso, il progetto Juve è un esempio da seguire

Stadi senza barriere? Si può. Roberto Maroni, ministro dell'Interno, è convinto che quanto fatto dalla Juventus nel suo nuovo impianto sia "la strada da seguire, è il modello a cui sto guardando con grande attenzione".

Lo schiaffo rifilato a Di Vaio da uno degli ultras bianconeri va interpretato come un incidente di percorso perchè "il pubblico è pronto per gli stadi senza barriere - le parole di Maroni ai microfoni de 'La Politica nel Pallone su Gr Parlamento - Servono gesti coraggiosi, è una sfida anche se poi la madre dei cretini è sempre incinta e l'esagitato c'è sempre. Ma è un esagitato su 40 mila". Per Maroni bisogna colpire duramente questo genere di tifosi, "siamo arrivati a 1969 Daspo, che è la sanzione più grave per punire severamente questi esagitati - ricorda - In Inghilterra ci sono le celle di sicurezza dentro stadi dove vengono tenuti quelli che compiono atti del genere, da noi non c'è questa possibilità ma possiamo punirli secondi i criteri previsti dalla legge e dobbiamo andare verso questa direzione".

Sarebbe un passo importante ma non basta. "Bisogna insegnare ai tifosi come comportarsi, dando loro fiducia e punendo severamente chi sbaglia - aggiunge - Avevo detto di voler togliere le gabbie entro la fine del campionato e credo che ce la faremo, mentre entro il prossimo anno vorremmo togliere tutte le reti".

Italpress, 26 settembre
Etichette:
Visit the Site
Athletic Daspo (A.D.) 2009, athleticdaspo@gmail.com; Tutto il materiale inserito è liberamente distribuibile se non modificato e se gentilmente citata la fonte.