Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale

Gli Ultras del Parma Calcio scrivono al commissario Anna Maria Cancellieri, in queste ore in pole position come probabile ministro degli Interni del neo governo Monti. L’appello dei tifosi è quello di riconsiderare il sistema della tessera del tifoso, attaccata dai Boys fin dalla sua nascita.


Ecco il comunicato integrale:


“Siamo i BOYS PARMA 1977, un gruppo di Ultras e tifosi del Parma Calcio, cittadini parmigiani e non, gruppo che da 34 anni svolge la sua attività in città, coinvolgendo centinaia di persone di varie generazioni nel tifo e nella beneficienza, che ha ricevuto anche il Premio Sant’Ilario 2007 dal Comune di Parma per aver “contribuito a rendere migliore la vita dei singoli e della comunità e ad elevare il prestigio della città”. Come Gruppo non abbiamo mai svolto un’attività politica che riteniamo estranea al nostro mondo, gli unici colori e simboli che accettiamo sono quelli del Parma e di Parma. Da sei anni ci occupiamo anche di dare una mano all’Associazione Fibrosi Cistica organizzando una Riffa benefica, questo per spiegarLe che non sta parlando con i “temibili ultras” che i media italiani vogliono dipingere come teppisti, ma con ragazzi impegnati anche nel sociale, desiderosi di fare del bene per la propria città.Le scriviamo in quanto abbiamo letto stamane sugli organi di stampa nazionali il Suo nome accostato alla possibile carica di Ministro della Giustizia o dell’Interno, poltrona quest’ultima occupata fino alla scorsa settimana dal leghista Roberto Maroni.Con la presente vogliamo infatti parlarLe e se necessario metterla a conoscenza della ormai famosa Tessera del Tifoso, fortemente voluta dal sopracitato Ministro e votata da tutti unanimemente, indipendentemente dallo schieramento politico.Non sappiamo se ne ha mai sentito parlare o se ha mai concentrato la sua attenzione su questo argomento, nel caso dovesse ricoprire il ruolo di Ministro La invitiamo a farlo, ora per non dilungarci cercheremo di spiegare questa Tessera in poche parole.La Tessera del Tifoso è nata due anni fa con un duplice scopo: far nascere la categoria di tifosi ufficiali e prevenire episodi di violenza. Questo è quanto è stato detto da chi l’ha voluta e imposta. In realtà sin dall’inizio per quasi tutti, tifosi e Società di Calcio, la Tessera è stata solo l’ennesimo disagio, non ha dato alcun vantaggio a chi l’ha sottoscritta ed ha imposto divieti e limitazioni a chi non l’ha voluto fare. In molti casi questa Tessera, a pagamento, si tratta di una vera e propria Carta di Credito, un prodotto bancario, cosa totalmente estranea al calcio ed alla sicurezza, utile solamente come raccolta dati e schedatura di massa. Ovvio che diversi soggetti abbiano avuti i propri interessi economici con questo progetto, a discapito però di migliaia di tifosi, cittadini italiani.Davanti al fallimento della Tessera il Ministro Maroni ha pensato bene di imporla, rendendola obbligatoria per abbonarsi alla propria squadra ed accanendosi nei confronti di chi l’ha sempre contestata, arrivando a vietare la circolazione sul suolo nazionale di liberi cittadini, vietando in parole povere tutte le trasferte. Addirittura si è arrivati a discriminare le persone, proibendo l’acquisto del biglietto, in base alla Regione di residenza!Non serve un politico per capire che tutto questo calpesta le libertà dei singoli e molte norme della Costituzione Italiana.La invitiamo nel caso di incarico a riflettere su questo strumento che ha contribuito a svuotare gli stadi italiani e che ha rovinato sabati e domeniche a migliaia di sportivi che, in un momento delicato come questo, hanno già abbastanza pensieri e preoccupazioni. Ci rivolgiamo a Lei, per fare in modo che in questo periodo così delicato della nostra storia politica, in cui il cittadino italiano è stato più volte preso in giro dall’attuale classe politica, si possa tornare ad uno Stato libero, in cui chi sbaglia venga punito, ma non alla cieca e solo perché si tratta di una classe sociale mediaticamente debole.Ringraziandola per l’attenzione, Le auguriamo buon lavoro e buona fortuna per eventuali nuovi incarichi”.


La Repubblica, 16 novembre
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