
Bologna, 17 novembre 2011 - Riportiamo per intero la lettera che una delegazione di ultrà italiani ha portato con le proprie mani al ministero dell'Interno. Assente Maroni (non più ministro dopo la caduta del governo), la delegazione è stata ricevuto dal responsabile dell'Osservatorio, Roberto Massucci.
"Ill.mo Sig. Ministro Roberto Maroni
Chi le scrive ha purtroppo qualche capello bianco in testa in più ma non per questo gli manca la voglia di portare il suo entusiasmo allo stadio, nella sua curva, gioire o dispiacersi per la sua squadra del cuore, dalla seconda metà degli anni sessanta ad oggi il tifo organizzato è cambiato moltissimo, ci permetta questa breve introduzione ma è per “rompere un po’ il ghiaccio” si incominciò con qualche bandiera piccolina, poi vennero striscioni, trombe alimentate con accumulatori per autoveicoli, tamburi e poi le coreografie , candelotti fumogeni di vari colori, qualche petardo fino ad arrivare ai tempi nostri con le esagerazioni che non fanno per niente bene a nessuno anzi, che a volte portano persone a dover pagare di tasca propria senza aver commesso nulla, lo Stato non è mai rimasto a guardare, si è subito mosso con fermi, arresti ed infine con il DASPO.Sig. Ministro, queste poche righe vogliono che siano lette dalla sua ill.ma persona che, nell’anno 2008 ha istituito la TESSERA DEL TIFOSO, questo marchingegno odiato da tutte le tifoserie d’Italia (o quasi) non per la burocraticità del suo essere ma per gli annessi alla stessa: sicuramente avrà capito che intendevamo riferirci al divieto di emissione della Tessera a persone che in passato abbiano avuto problemi con la giustizia per fatti di “VIOLENZA NEGLI STADI” (altra grande parola sulla quale vorremmo soffermarci più a lungo o magari anche di persona con Lei) insomma: questo benedetto articolo 9 in riferimento alla legge 41/07.Sig. Ministro la nostra passione, l’amore per la nostra squadra del cuore varca ogni confine non ha limiti e creda, ci sono tante brave persone che lavorano nelle curve (fanno i pompieri, gettano acqua sul fuoco) e si danno ancora da fare, oramai i capelli bianchi fanno ragionare in altro modo, fanno ponderare di più, ti fanno diventare più saggio e questo cerchi di trasmetterlo alle nuove generazioni anche se, a volte, c’è sempre qualcuno che “esce dagli schemi” e che non riesci a fermare ma lo si sta già facendo, si stà già cercando di prendere più acqua da buttare sul fuoco, come presumiamo Lei sappia di già sono ben due anni che questi Kit Carson dai capelli argentei si trovano per discutere e cercare di intervenire per quanto sopra ma purtroppo i risultati non sono stati entusiasmanti (cene a parte) il bello è comunque sapere che almeno una quarantina di tifoserie, acerrime nemiche da anni, si sono ritrovate più di una volta sedute al tavolo sotterrando l’ascia di guerra per affrontare il tema angoscioso della Tessera del Tifoso con innumerevoli proposte e consigli ma ciò che conta ora è una sola cosa, poterLe parlare di persona, non verremmo a piangere sulla spalla di un amico ma a parlare guardandolo negli occhi chiedendogli di ascoltarci e di venire incontro all’esigenza e ce lo lasci dire Sig. Ministro, il ritmo dei tamburi, l’odore acre dei fumogeni di mille colori e l’adrenalina che sale, questo è il tifo vero, la paragoni alla sua grande passione: seduto davanti alla grancassa, rullante, muto due piatti e…. via, la musica comincia.Come avrà potuto notare siamo anche un po’ chiacchieroni, perdoni se ci siamo dilungati troppo ma noi siamo gente che alle utopie non crede ecco perché siamo certi che non saprà dire di no alla nostra richiesta.
Con doverosi ossequi"
Quotidiano Sportivo , 17 novembre
"Ill.mo Sig. Ministro Roberto Maroni
Chi le scrive ha purtroppo qualche capello bianco in testa in più ma non per questo gli manca la voglia di portare il suo entusiasmo allo stadio, nella sua curva, gioire o dispiacersi per la sua squadra del cuore, dalla seconda metà degli anni sessanta ad oggi il tifo organizzato è cambiato moltissimo, ci permetta questa breve introduzione ma è per “rompere un po’ il ghiaccio” si incominciò con qualche bandiera piccolina, poi vennero striscioni, trombe alimentate con accumulatori per autoveicoli, tamburi e poi le coreografie , candelotti fumogeni di vari colori, qualche petardo fino ad arrivare ai tempi nostri con le esagerazioni che non fanno per niente bene a nessuno anzi, che a volte portano persone a dover pagare di tasca propria senza aver commesso nulla, lo Stato non è mai rimasto a guardare, si è subito mosso con fermi, arresti ed infine con il DASPO.Sig. Ministro, queste poche righe vogliono che siano lette dalla sua ill.ma persona che, nell’anno 2008 ha istituito la TESSERA DEL TIFOSO, questo marchingegno odiato da tutte le tifoserie d’Italia (o quasi) non per la burocraticità del suo essere ma per gli annessi alla stessa: sicuramente avrà capito che intendevamo riferirci al divieto di emissione della Tessera a persone che in passato abbiano avuto problemi con la giustizia per fatti di “VIOLENZA NEGLI STADI” (altra grande parola sulla quale vorremmo soffermarci più a lungo o magari anche di persona con Lei) insomma: questo benedetto articolo 9 in riferimento alla legge 41/07.Sig. Ministro la nostra passione, l’amore per la nostra squadra del cuore varca ogni confine non ha limiti e creda, ci sono tante brave persone che lavorano nelle curve (fanno i pompieri, gettano acqua sul fuoco) e si danno ancora da fare, oramai i capelli bianchi fanno ragionare in altro modo, fanno ponderare di più, ti fanno diventare più saggio e questo cerchi di trasmetterlo alle nuove generazioni anche se, a volte, c’è sempre qualcuno che “esce dagli schemi” e che non riesci a fermare ma lo si sta già facendo, si stà già cercando di prendere più acqua da buttare sul fuoco, come presumiamo Lei sappia di già sono ben due anni che questi Kit Carson dai capelli argentei si trovano per discutere e cercare di intervenire per quanto sopra ma purtroppo i risultati non sono stati entusiasmanti (cene a parte) il bello è comunque sapere che almeno una quarantina di tifoserie, acerrime nemiche da anni, si sono ritrovate più di una volta sedute al tavolo sotterrando l’ascia di guerra per affrontare il tema angoscioso della Tessera del Tifoso con innumerevoli proposte e consigli ma ciò che conta ora è una sola cosa, poterLe parlare di persona, non verremmo a piangere sulla spalla di un amico ma a parlare guardandolo negli occhi chiedendogli di ascoltarci e di venire incontro all’esigenza e ce lo lasci dire Sig. Ministro, il ritmo dei tamburi, l’odore acre dei fumogeni di mille colori e l’adrenalina che sale, questo è il tifo vero, la paragoni alla sua grande passione: seduto davanti alla grancassa, rullante, muto due piatti e…. via, la musica comincia.Come avrà potuto notare siamo anche un po’ chiacchieroni, perdoni se ci siamo dilungati troppo ma noi siamo gente che alle utopie non crede ecco perché siamo certi che non saprà dire di no alla nostra richiesta.
Con doverosi ossequi"
Quotidiano Sportivo , 17 novembre
Etichette:
Articoli