Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
Cinque ultras del Bologna calcio, gia' noti alla Digos, sono stati denunciati dalla polizia perche' responsabili di una sassaiola al termine della partita Bologna-Milan di ieri pomeriggio. La polizia stava scortando gli ospiti verso la tangenziale quando da un giardino di via Caravaggio, alla periferia del capoluogo emiliano, e' partito un fitto lancio di pietre che ha colpito un'auto civile della Questura. Gli agenti hanno poi bloccato e identificato cinque lanciatori. Nei guai sono finiti due minorenni di 16 anni, un ventenne, un 27enne e un 26enne. Per tutti e' scattata una denuncia per danneggiamento aggravato. La Questura sta ora valutando di notificare loro un Daspo, un provvedimento che vietera' loro la partecipazione ad avvenimenti sportivi.

La Repubblica, 12 dicembre
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