Vorrei sentire la tua voce gridare, tentare, sbagliare…

“Era un ragazzo di così buona famiglia”, si sente dire con sottofondo di campane a morto. A volte anche dalla famiglie migliori vengono fuori individui legati indissolubilmente a un’idea, per la quale sono pronti a gridare, tentare e sbagliare a prescindere. Le famiglie migliori, anzi, sono proprio quelle che pompano nel cuore della nostra società, svuotata e rassegnata, i loro figli cresciuti così. In ogni ambito, i gendarmi del quieto vivere allungano sempre più i tentacoli della repressione. La curva Maratona conta ormai decine di diffidati per motivi (motivi?) incomprensibili, al di là di ogni logica e giustizia: ce n’è per chi ha cercato di afferrare la maglietta di un giocatore a fine partita, per chi ha acceso una torcia lontanissimo dallo stadio, per chi si è attardato a fare quattro chiacchere tra i tornelli e gli ingressi, per chi è stato “visto” in una zona dove non avrebbe dovuto essere (tanto, 50 metri più in qua o più in là significano solo due anni di firma ogni domenica). Il continuo inasprimento delle leggi sulla violenza nel calcio ha appiattito ogni differenza tra ultras e semplice tifoso. L’Athletic Daspo granata è formato da ultras che orgogliosamente rivendicano le loro azioni e le loro turbolenze, ma anche da una notevole quantità di tifosi che – da un giorno all’altro – si è trovata sbattuta in un labirinto di denunce, interrogatori, avvocati, aule di tribunale. La fede comune di tutte queste persone è il Toro; la famiglia comune di tutte queste persone è la Maratona.
…Non sopporto più di vederti morire ogni giorno, innocuo e banale
martedì 10 gennaio 2012 |
Sputi e insulti ai giocatori, tra i blindati di polizia e carabinieri presenti in forze, tifosi che vengono alle mani tra di loro: questa, dopo due sconfitte consecutive e la discesa al 13º posto in classifica, la ripresa a Bogliasco degli allenamenti della Sampdoria, che stamane saggiamente parte per Bardolino, in ritiro anticipato al centro sportivo di Veronello, in vista della partita di sabato pomeriggio in casa del Padova.Un centinaio di tifosi ostili ha seguito la seduta, dileggiando la squadra, con particolare riguardo per Piovaccari e Accardi; alla fine, mentre lasciavano il centro sportivo, Bentivoglio e Koman sono stati presi a sputi, con l’ungherese che reagiva verbalmente e veniva scortato all’auto dagli uomini della Digos. All’uscita di Palombo, due gruppetti di sostenitori si sono affrontati a spintoni e minacce: i primi insultavano il capitano, i secondi lo difendevano. Dileggiato anche Rossini, «reo» di aver salutato troppo amichevolmente, alla fine della gara di venerdì, il portiere varesino Bressan, suo compagno di squadra un anno fa nel Sassuolo.Applausi solo per Romero, Foggia e Padalino oltre che per Iachini, che si è fermato ad ascoltare i tifosi, promettendo loro per il futuro quel che finora la Sampdoria non ha dato.

La Stampa, 10 gennaio
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